𝘿𝙤𝙥𝙤 𝙩𝙧𝙚 𝙖𝙣𝙣𝙞 dal recepimento della direttiva europea 𝗥𝗲𝗱 𝗜𝗜, le Comunità energetiche rinnovabili potranno finalmente accedere agli 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶 promessi.
Il decreto ministeriale che disciplina gli incentivi entra in vigore oggi.
Come sappiamo gli incentivi sono di due tipi:
✅𝗨𝗻𝗮 𝘁𝗮𝗿𝗶𝗳𝗳𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶𝘃𝗮𝗻𝘁𝗲 ventennale sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa.
✅𝗨𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗼 𝗮 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗱𝘂𝘁𝗼 fino al 40% dei costi ammissibili, destinato alle Cer nei Comuni entro i 5mila abitanti.
Il soggetto gestore della misura è il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che valuterà i requisiti di accesso ai benefici ed erogherà gli incentivi
Per accedere agli incentivi, è necessario costituire una Comunità energetica tra utenti connessi alla medesima 𝗰𝗮𝗯𝗶𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮𝗿𝗶𝗮. L’impianto rinnovabile può essere di potenza massima pari a 𝟭 𝗠𝗪 e può essere di proprietà della Cer o di un singolo membro oppure di un soggetto terzo.
Una volta autorizzato l’impianto, connesso alla rete e richiesto l’incentivo al Gse, l’energia condivisa all’interno della Cer 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗮𝗿𝗶𝗳𝗳𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶𝘃𝗮𝗻𝘁𝗲.
Quando la produzione è superiore al consumo, alla Cer viene riconosciuto il valore economico dell’energia prodotta. In alternativa, tale energia può essere accumulata tramite batterie.
In ogni caso, gli utenti della Comunità energetica beneficiano di un risparmio sui costi dell’energia, grazie a una maggiore autosufficienza.
L’obiettivo finale è promuovere l’installazione di 𝟱 𝗚𝗪 𝗱𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗶 rinnovabili.
Il decreto rappresenta un passo importante per la transizione energetica del Paese, favorisce lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la diffusione dell’autoconsumo.
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